La capacità di concentrazione che uno sportivo riesce ad applicare (o meno) durante una prestazione, e che fa la differenza in merito al risultato finale, è stata continuamente oggetto di indagine, ed ha condotto la ricercatrice dell’università di Calgary Joan Vickers ad elaborare la ormai celebre teoria del QUIET EYE, l’occhio ‘calmo’: la fissazione finale dello sguardo su un oggetto target, prima di eseguire un’azione diretta, come fattore cruciale per la precisione del movimento.

La professoressa Joan Vickers dell’università di Calgary
Allenare il Q.E. consente numerosi benefici:
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Aumenta la precisione e il controllo di movimenti di aiming/targeting.
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Migliora la sensazione di controllo (control beliefs).
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Riduce l’ansia da prestazione e aumenta il benessere psicologico generale dell’atleta.
La pratica del Q.E. consente pertanto di migliorare consistentemente la performance sportiva.
CARATTERISTICHE DEL Q.E.
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È diretto a un oggetto o location critici per lo spazio dell’azione.
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Il suo onset avviene prima del movimento finale.
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La sua durata è maggiore per gli atleti esperti, per i task più complessi e per le azioni che hanno successo (un q.e. più breve, invece, diminuisce l’accuratezza dell’azione indipendentemente dal livello di abilità!).
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È stabile, confermando la necessità di un focus ottimale su un solo oggetto/location precedentemente all’azione finale.
…ed è allenabile!
COME SI ALLENA IL Q.E.?

Insegnando ad allineare lo sguardo con il target a cui mirare, in modo tale da far mantenere il focus e la mira su di esso il più a lungo possibile.
Esempio di studio sui calci di rigore (Wood & Wilson, 2012):
SCENARIO:
Sono stati messi a confronto i risultati di un gruppo di allenamento tradizionale VS un gruppo di Q.E. training.
In questo caso, i punti da fissare sono quelli in cui è più facile fare goal: i due angoli in alto della porta, che vengono perciò numerati con numero 1 o 2 e ai partecipanti viene richiesto di chiamare il numero del target scelto subito prima di iniziare a correre verso la palla per calciarla.
In tal modo, si è sicuri che il soggetto abbia fissato il target per almeno 1 sec, tempo sufficiente per pre-programmare il tiro.
RISULTATI:
Il gruppo di allenamento del Q.E. ha avuto miglioramenti sia di performance che nella percezione del controllo:
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Una diminuzione della sensazione di incertezza dell’outcome.
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È aumentata la percezione di capacità di gestire la pressione.
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È diventata chiara la correlazione tra percezione di controllo ed efficacia della performance.